La Casa della Speranza

CSF garantisce, al di là della capienza destinata all’ospitalità in convenzione con la Regione Calabria e di quella a favore degli stranieri richiedenti protezione Internazionale, un’ulteriore forma di accoglienza non coperta da alcun contributo economico, che ha raggiunto nel corso del 2019 il numero complessivo di 42 posti.

Di questi, 11 per donne e 24 per uomini, sono annoverati nei moduli di accoglienza della struttura principale di Via F. Principe.

L’accoglienza “francescana” si sostanzia nell’erogazione degli stessi servizi previsti per l’accoglienza in convenzione.

Possono accedere uomini e donne dai 18 ai 65 anni, di qualsiasi nazionalità che manifestino una emergente situazione di difficoltà di varia origine.

La richiesta di inserimento viene presentata alla direzione di CSF e le procedure di accoglienza vengono esaurite direttamente all’interno della struttura, richiamando alternativamente le prestazioni previste per la tipologia di utenza “adulti in difficoltà” o “cittadini stranieri richiedenti protezione int.le”.

Nelle soluzioni dell’accoglienza cosiddetta “francescana” rientra anche quella offerta all’interno della nominata “Casa della Speranza” per ulteriori 7 posti.

Ormai dal 2015, ricevendo dalla Provincia di Calabria di Frati Minori Cappuccini l’utilizzo di un appartamento sito alla Via Tocci, nel pieno centro urbano cittadino, CSF ha avviato una nuova esperienza di ospitalità a favore di ospiti uomini dimessi dalla Comunità “S. Angelo d’Acri”, con raggiunti livelli di autonomia ed indipendenza.

L’abitazione, completamente ristrutturata, si compone di: due camere doppie, una camera tripla, due bagni, cucina, un sala da pranzo/soggiorno, un ufficio, una veranda adibita a zona lavanderia, una grande terrazza.

L’appartamento vuole essere la prima casa per chi lo abita, dopo un lungo periodo di permanenza nella struttura socio-assistenziale di Via F. Principe.

La vita degli ospiti, nel nuovo contesto abitativo, continua ad essere disciplinata da regole ed orari da rispettare. Il loro accompagnamento da parte degli operatori è garantito attraverso visite e verifiche frequenti oltre che dall’incontro quotidiano all’interno della sede principale con le figure professionali ed operative di riferimento.

Ad essi è garantita, in generale, ogni forma di assistenza e di servizio offerti nell’ambito della residenzialità sociale di CSF, di ciascun supporto psicologico, relazionale e materiale disponibile.

Attraverso l’accoglienza nella “Casa della Speranza”, che si configura come riposta successiva a quella primariamente espressa, si mirano a consolidare i seguenti obiettivi:

  • Il mantenimento e la valorizzazione delle autonomie personali attuando modalità di autogestione;
  • L’applicazione di strumenti atti al potenziamento delle capacità personali;
  • Una attenzione particolare alla autodeterminazione della persona accolta;
  • L’inserimento lavorativo;
  • La salvaguardia e la promozione delle relazioni instaurate;
  • Un continuo scambio con il territorio.

Il passo successivo, messo in atto da maggio 2016, è il graduale avvio degli ospiti di “Casa della Speranza” ad un’esperienza di Tirocinio Lavorativo definito secondo gli schemi fissati dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Cosenza.

Emergenza freddo

Nell’incedere della stagione invernale Casa S. Francesco, dopo aver iniziato la consueta distribuzione dei sacchi a pelo, a partire dal 02 dicembre 2019, nel salone della sede principale di Via Francesco Principe, ha avviato una forma di accoglienza straordinaria che si è estesa fino ai primi di giugno 2020, garantendo ai beneficiari del servizio la necessaria permanenza nella struttura durante il periodo del lock-down per  l’emergenza Covid.

L’ambiente, opportunamente climatizzato, è stato provvisto di brande per dare ospitalità fino a 12 persone.

Un piccolo segno, unito ai tanti altri, che CSF continua a tracciare sul territorio, per aumentare la protezione di chi è debole, seppur tra possibili omissioni e inadeguatezze.

Nei mesi freddi un presidio di strada è stato assicurato dai volontari della Croce Rossa Italiana ed il mercoledì da quelli dell’Associazione Casa Nostra. Sono stati costoro ad accompagnare a Casa S.  Francesco le persone che hanno trovato accampate all’aperto nel corso della notte, purchè capaci di garantire le necessarie condizioni di sicurezza.