Lo scorso martedì 16 luglio nel Salone S. Francesco del restaurato Chiostro della Riforma, detto anche della Maddalena, i Frati Cappuccini e la Casa S. Francesco hanno riaccolto dopo oltre 75 anni le edicole marmoree dedicate ai principi Cesare e Antonio Firrao. Sono stati i due nobili napoletani nel 1607 ad acquistare i ruderi del medievale Monastero appartenente alle monache clarisse ed a costruire una nuova Chiesa con annesso Convento per farne dono ai Frati Riformati. Costoro nel dare l’appellativo all’intera zona hanno promosso e diffuso la devozione al bellissimo Crocifisso che dalla sua immediata esposizione al culto si è mostrato miracoloso.

Viva l’emozione di fr. Pietro Ammendola, Ministro provinciale dei Frati Cappuccini di Calabria e di Pasquale Perri, direttore generale di Casa S. Francesco che hanno rivolto il saluto al Dr. Mario Pagano, Soprintendente dei Beni Archeologici per le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone ed al Magnifico Rettore dell’Unical Prof. Gino Mirocle Crisci presenti all’evento.

L’incontro è entrato nel vivo con le tre relazioni dedicate agli aspetti storici, artistici e di restauro delle due edicole votive, presentate dal restauratore Murat Cura, dallo storico dell’arte arch. Mario Panarello e dalla prof.ssa Donatella Barca, coordinatore del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.

Tra il numeroso pubblico, soprattutto i ragazzi del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, esecutori fattuali del restauro.

Un grande traguardo per i Frati Cappuccini che hanno voluto ridare al Chiostro ed agli spazi annessi, l’atteso splendore perché possano essere, attraverso l’opera di Casa S. Francesco non solo luogo di identità spirituale e religiosa, ma anche spazio per promuovere l’accoglienza, la cultura, l’arte e l’animazione per tutti.

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